Cosa mi ha spinto a farmi regalare questo libro qualche tempo fa? (Momento di suspence e rullo di tamburi) — la copertina. Niente da fare, più la guardo e più me ne innamoro, ma oltre all’estetica la lettura s’è rivelata alquanto piacevole. Una storia di origini, di dolore e di forza, di cultura e di tradizione, di razzismo e di ricerca della propria identità; il tutto narrato con stile coinvolgente e fluido, mai noioso.
La protagonista al femminile, Daunis, è una diciottenne del Michigan metà bianca e metà pellerossa, con l'intenso sogno di studiare medicina e un carattere che sa conquistare chi legge – e ve lo dice una che è difficile da convincere a tal riguardo. Un giorno Daunis conosce l'attraente Jamie, il nuovo componente della squadra di hockey in cui lo stesso Levi, suo fratello, gioca; tuttavia Jamie sembra nascondere qualcosa e – no, se ve lo state chiedendo non è il solito tenebroso tutto fumo e niente arrosto, anzi, ha un fascino che risplende. A questo punto vi verrà da pensare che il libro è un romance – eh no, vi sbagliate! In realtà tutto s'incentra sul genere 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑜/𝑡ℎ𝑟𝑖𝑙𝑙𝑒𝑟.
A causa di una droga che fa strage di giovani, più l'omicidio di una persona a lei cara, Daunis si ritrova a collaborare sotto copertura con l'FBI — e non è forse intrigante l'idea? Proprio grazie a questo risvolto la lettura mi ha catturata, ha saputo mantenere viva l'attenzione.
Con Daunis è facile stabilire empatia, viene approfondita sotto ogni punto di vista, sia nella sua forza sia nella sua fragilità e ciò la rende talmente umana da desiderare d'averla come amica; dovete leggere il libro per capire quanto è tosta!
Un altro punto a favore sono i paragrafi dedicati alle tradizioni indigene, alla loro cultura e annesse leggende: la mia ignoranza a tal riguardo è stata debellata, almeno un pochino, e non può che far piacere! Tirando le somme, consiglio questo #youngadult a chi desidera qualcosa di originale e coinvolgente, seppur la fine mi abbia lasciato un filo d'amaro in bocca per motivi che non posso approfondire. Senz'altro un buon esordio!
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Dall'editore
Angeline Boulley è membro della Tribù degli indiani Chippewa di Sault Ste. Marie, scrive storie sulla sua comunità Ojibwe, nel Michigan superiore. È stata direttrice dell’ufficio di Indian Education all’interno del dipartimento dell’istruzione del governo degli Stati Uniti ed è tuttora impegnata nel miglioramento dell’istruzione degli studenti nativi americani a tutti i livelli: tribale, statale, regionale e nazionale. Vive nel Michigan ma la sua casa, dice, sarà sempre Sugar Island. Un grammo di rabbia è il suo romanzo d’esordio, e presto diventerà una serie Netflix prodotta dalla Higher Ground, la casa di produzione di Michelle e Barack Obama.
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Recensione a cura di IG booksdonotsnore
Cosa mi ha spinto a farmi regalare questo libro qualche tempo fa? (Momento di suspence e rullo di tamburi) — la copertina. Niente da fare, più la guardo e più me ne innamoro, ma oltre all’estetica la lettura s’è rivelata alquanto piacevole. Una storia di origini, di dolore e di forza, di cultura e di tradizione, di razzismo e di ricerca della propria identità; il tutto narrato con stile coinvolgente e fluido, mai noioso.La protagonista al femminile, Daunis, è una diciottenne del Michigan metà bianca e metà pellerossa, con l'intenso sogno di studiare medicina e un carattere che sa conquistare chi legge – e ve lo dice una che è difficile da convincere a tal riguardo. Un giorno Daunis conosce l'attraente Jamie, il nuovo componente della squadra di hockey in cui lo stesso Levi, suo fratello, gioca; tuttavia Jamie sembra nascondere qualcosa e – no, se ve lo state chiedendo non è il solito tenebroso tutto fumo e niente arrosto, anzi, ha un fascino che risplende. A questo punto vi verrà da pensare che il libro è un romance – eh no, vi sbagliate! In realtà tutto s'incentra sul genere 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑜/𝑡ℎ𝑟𝑖𝑙𝑙𝑒𝑟.A causa di una droga che fa strage di giovani, più l'omicidio di una persona a lei cara, Daunis si ritrova a collaborare sotto copertura con l'FBI — e non è forse intrigante l'idea? Proprio grazie a questo risvolto la lettura mi ha catturata, ha saputo mantenere viva l'attenzione.Con Daunis è facile stabilire empatia, viene approfondita sotto ogni punto di vista, sia nella sua forza sia nella sua fragilità e ciò la rende talmente umana da desiderare d'averla come amica; dovete leggere il libro per capire quanto è tosta!Un altro punto a favore sono i paragrafi dedicati alle tradizioni indigene, alla loro cultura e annesse leggende: la mia ignoranza a tal riguardo è stata debellata, almeno un pochino, e non può che far piacere! Tirando le somme, consiglio questo #youngadult a chi desidera qualcosa di originale e coinvolgente, seppur la fine mi abbia lasciato un filo d'amaro in bocca per motivi che non posso approfondire. Senz'altro un buon esordio!
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 7 dicembre 2022
Cosa mi ha spinto a farmi regalare questo libro qualche tempo fa? (Momento di suspence e rullo di tamburi) — la copertina. Niente da fare, più la guardo e più me ne innamoro, ma oltre all’estetica la lettura s’è rivelata alquanto piacevole. Una storia di origini, di dolore e di forza, di cultura e di tradizione, di razzismo e di ricerca della propria identità; il tutto narrato con stile coinvolgente e fluido, mai noioso.
La protagonista al femminile, Daunis, è una diciottenne del Michigan metà bianca e metà pellerossa, con l'intenso sogno di studiare medicina e un carattere che sa conquistare chi legge – e ve lo dice una che è difficile da convincere a tal riguardo. Un giorno Daunis conosce l'attraente Jamie, il nuovo componente della squadra di hockey in cui lo stesso Levi, suo fratello, gioca; tuttavia Jamie sembra nascondere qualcosa e – no, se ve lo state chiedendo non è il solito tenebroso tutto fumo e niente arrosto, anzi, ha un fascino che risplende. A questo punto vi verrà da pensare che il libro è un romance – eh no, vi sbagliate! In realtà tutto s'incentra sul genere 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑜/𝑡ℎ𝑟𝑖𝑙𝑙𝑒𝑟.
A causa di una droga che fa strage di giovani, più l'omicidio di una persona a lei cara, Daunis si ritrova a collaborare sotto copertura con l'FBI — e non è forse intrigante l'idea? Proprio grazie a questo risvolto la lettura mi ha catturata, ha saputo mantenere viva l'attenzione.
Con Daunis è facile stabilire empatia, viene approfondita sotto ogni punto di vista, sia nella sua forza sia nella sua fragilità e ciò la rende talmente umana da desiderare d'averla come amica; dovete leggere il libro per capire quanto è tosta!
Un altro punto a favore sono i paragrafi dedicati alle tradizioni indigene, alla loro cultura e annesse leggende: la mia ignoranza a tal riguardo è stata debellata, almeno un pochino, e non può che far piacere! Tirando le somme, consiglio questo #youngadult a chi desidera qualcosa di originale e coinvolgente, seppur la fine mi abbia lasciato un filo d'amaro in bocca per motivi che non posso approfondire. Senz'altro un buon esordio!
La protagonista al femminile, Daunis, è una diciottenne del Michigan metà bianca e metà pellerossa, con l'intenso sogno di studiare medicina e un carattere che sa conquistare chi legge – e ve lo dice una che è difficile da convincere a tal riguardo. Un giorno Daunis conosce l'attraente Jamie, il nuovo componente della squadra di hockey in cui lo stesso Levi, suo fratello, gioca; tuttavia Jamie sembra nascondere qualcosa e – no, se ve lo state chiedendo non è il solito tenebroso tutto fumo e niente arrosto, anzi, ha un fascino che risplende. A questo punto vi verrà da pensare che il libro è un romance – eh no, vi sbagliate! In realtà tutto s'incentra sul genere 𝑔𝑖𝑎𝑙𝑙𝑜/𝑡ℎ𝑟𝑖𝑙𝑙𝑒𝑟.
A causa di una droga che fa strage di giovani, più l'omicidio di una persona a lei cara, Daunis si ritrova a collaborare sotto copertura con l'FBI — e non è forse intrigante l'idea? Proprio grazie a questo risvolto la lettura mi ha catturata, ha saputo mantenere viva l'attenzione.
Con Daunis è facile stabilire empatia, viene approfondita sotto ogni punto di vista, sia nella sua forza sia nella sua fragilità e ciò la rende talmente umana da desiderare d'averla come amica; dovete leggere il libro per capire quanto è tosta!
Un altro punto a favore sono i paragrafi dedicati alle tradizioni indigene, alla loro cultura e annesse leggende: la mia ignoranza a tal riguardo è stata debellata, almeno un pochino, e non può che far piacere! Tirando le somme, consiglio questo #youngadult a chi desidera qualcosa di originale e coinvolgente, seppur la fine mi abbia lasciato un filo d'amaro in bocca per motivi che non posso approfondire. Senz'altro un buon esordio!
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